CASHMERE
In quel vecchio, misterioso baule non ritrovai solo i tuoi indumenti ma la meraviglia di una bambina che ti ammirava, affascinata.
Tutto era intatto, il cashmere curato dopo anni e anni come appena lavato. La tua classe,
lo sguardo degli uomini
discreto e mobile dietro al tuo passo. Eri tu,
l’unica vera perla nella mia scatola magica, e nel mio mondo fantasioso
la scintilla nei tuoi occhi era solo per me.
SETA CASHMERE
Sul lento andare di antiche carovane un tempo ti attardavi a raggiungere Sceicchi e Re
Ora, nella tua attuale, vera, piena ricchezza,
impreziosisci ogni donna che ti sceglie fra tanti, ogni donna che sa riconoscere appieno
il suo
ed il tuo valore.
YAK
Lasciami qui, nel nulla assoluto
a respirare il bianco nella luce pura, chiedimi quale parola più evochi il tepore e ti risponderò ‘neve’.
Di lei amo come attutisce i rumori come ovatta la realtà.
Resterò ancora un po’ e poi, non essendo io il possente yak
ma avvolta nel dono del suo manto camminerò verso casa
godendo di quel delizioso croccante suono
sotto ai miei piedi
che è il suo modo di rispondermi.
SETA-COTONE
Sotto ad un verde intrigo fra rami e foglie
mi stendo
e se dall’alto percepisco
un delicato silenzioso lavorio, so che è il baco gentile.
Io come lui sono salita al bosco per unirmi alle morbide fibre della natura e del cotone
in un amorevole abbraccio.
Una vita spesa non invano
me ne ricorderò con gratitudine ogni volta che mi vesto.
LINO
Apprezzare forza e ruvidezza
è come amare la mano del contadino mentre accarezza un figlio.
Le cene in famiglia d’estate voci amiche
presenze che vibrano sulle stesse corde, tradizioni da tramandare
con fierezza
una musica, un coro,
la camicia di un uomo che si inchina per invitarti a ballare
forte, affascinante e, come il lino, versatile,
meravigliosamente spiegazzato e fresco, un deciso richiamo
a fragranze di lavanda. Danza, suda, la vita è una.
SETA
Ogni battito di palpebre
è un’ immagine che ho scattato di te
impressa soltanto sul negativo dei miei occhi.
Il giorno appena nato, un filino di luce timido
rosa pallido e poi giallo
ti sfiora
e tu, piccola, accanto a me dormi.
La tua pelle bianca, le gambe snelle,
i capelli sparsi e le labbra sazie
mi riportano i suoni, il tuo movimento
come una fiamma
ipnotica e impossibile da afferrare.
Eppure sei qui, quest’ansia cos’è...
il vino finito, i tamburi tacciono,
la notte è dall’altra parte del mondo.
Ti vedo ancora adesso
con la lucidità del presente
con la finezza del tuo sguardo,
come la seta che ti scivola via di dosso
leggera come il tuo passo
morbida come il vino in gola,
fresca e bollente, come il tuo sorriso
come lacrime nostalgiche
del nostro viaggio nel cuore dell’Asia,
mio sèrico amore.